TERRATEATRO

IL VENTO IN TASCA La storia di Annie Londonderry

Nuova produzione Teatro Stabile d'Abruzzo e Terrateatro

"IL VENTO IN TASCA, la storia di Annie Londonderry" è il nuovo lavoro della Compagnia Terrateatro con la  produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo e il sostegno della Fondazione Tercas. Lettura teatrale con musica dal vivo con Cristina Cartone, Luca Settepanella, Ottaviano Taddei e Alex Ricci, musiche originali di Alex Ricci, testo e regia di Ottaviano Taddei.

INFO E FOTO

La figura protagonista della vicenda è Annie Kopchovsky, conosciuta con il nome di Annie Londonderry. Annie aveva ventitré anni quando decise di lasciare nell’armadio le gonne e i corsetti e allontanarsi dalla sua casa di Boston e dalla sua vita per tentare un’impresa del tutto impensabile al tempo per una ragazza: fare il giro del mondo in bicicletta. Era il 25 giugno del 1894. Tutto era nato da una disputa tra due ricchi gentiluomini della città americana, e che in realtà faceva parte di un più ampio dibattito sulla (dis) parità tra i sessi. Secondo l’opinione dominante, infatti, una donna non avrebbe saputo badare a sé stessa per un certo periodo di tempo ed in condizioni di fatica e difficoltà. Annie non solo decise di accettare la sfida per smentire il pregiudizio, ma colse l’occasione di spostarsi da un modello di vita che le stava stretto, quello che la vedeva nel ruolo di moglie e madre lavoratrice, perseguendo la via della libertà e dell’autonomia economica.
Fu così che Annie, ebrea, arrivata a Boston dalla Lettonia quando era ancora una bambina, diventò per tutti Annie Londonderry, la coraggiosa avventuriera che con un solo cambio di vestiti partì in solitaria su due ruote per girare il mondo. Il suo fu definito dalla stampa “il viaggio più straordinario mai intrapreso da una donna.” Da Boston, passando per New York, Chicago, Parigi, Gerusalemme, Singapore, Annie girò il Mediterraneo e arrivò fino in Cina e in Giappone, cambiando itinerario per il freddo, salendo su treni e navi a vapore, dando prova di resistenza e di inventiva superando difficoltà pratiche e giudizi morali, decidendo di indossare i calzoncini al posto della gonna, poco pratica per un’impresa di tale portata. Il passaggio di Annie fu raccontato dalla gente e dai giornali locali come una gioia per gli occhi e per le orecchie. Perché Annie scardinava già solo alla vista gli stereotipi più radicati nella società dell’epoca, ma soprattutto amava raccontare le avventure dei suoi viaggi alle persone che incontrava lungo il sentiero. Al suo ritorno, Annie divenne giornalista firmandosi “la nuova donna”. Scrisse una serie di storie e reportage per il New York World. “Sono una giornalista e una donna nuova” scrisse in quegli anni “nel senso che credo di poter fare qualsiasi cosa che un uomo può fare”. Da Annie in poi, l’espressione “donna nuova” è diventata sinonimo di una donna capace di rompere con le convenzioni, lavorando fuori casa, diventando indipendente negli spostamenti e socialmente attiva. La storia di Annie e tutto ciò che racchiude a livello simbolico, ci ha permesso di affrontare un lavoro di messinscena intento a raggiungere le nuove generazioni. In questo senso, il tema del viaggio avventuroso misto al suo significato sono stati validi mediatori per cogliere l'interesse dei giovani spettatori al fine di una sensibilizzazione al tema della parità di genere. Lo spettacolo prevede la musica dal vivo.

 

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