TERRATEATRO

BIANCA COME LA NEVE

Spettacolo teatrale tratto da "Biancaneve" dei Fratelli Grimm

Una produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo 2022

con Cristina Cartone, Luca Settepanella, Ottaviano Taddei

suoni originali Alex Ricci

regia e testo di Ottaviano Taddei

scenografia Monica Galiffa

scenotecnica Roberto Galiffa

 luci Alessandro Pediconi

video Pierpaolo Cantagalli

progetto grafico Luca Settepanella

MATERIALE SCARICABILE

Biancaneve, senza dubbio una delle fiabe più note, è stata narrata in varie forme in tutti i paesi e le lingue del mondo. In genere le fiabe iniziano quando la vita del bambino è giunta, in qualche modo, a un punto morto. In Biancaneve, non è una difficoltà esterna, ma il rapporto tra la bambina e i suoi genitori a determinare la situazione problematica. Ed è da questo punto focale che si snoda la messinscena di Terrateatro, è questo conflitto tra figlia e madre ( matrigna) a dare lo slancio alla rilettura della fiaba.  Ciò che intendiamo mettere in luce è la forza interiore di Biancaneve che, compresa la difficoltà di rapporto, si accinge all'impresa disperatamente solitaria di trovare se stessa. Gli anni che Biancaneve trascorre con i sette nani rappresentano il suo periodo di avversità, di problemi da superare, le sue fasi di sviluppo. La figura genitoriale materna diviene nella storia vittima del gioco edipico tra madre e figlia per conquistare il padre. Dal punto di vista psicologico, sembra essere questo il motivo del conflitto, volersi contendere il padre, la non accettazione da parte della madre/matrigna della bellezza della figlia e del deterioramento della sua di bellezza. D’altro canto, la figura paterna si esprime nella sua debolezza al cospetto della moglie, un padre “molliccio”, assente seppure affettuoso. Non riesce a difendere sua figlia né a realizzare un’armonia familiare. Sarà addirittura una figura esterna, il Cacciatore, a salvare la bambina.

Tutto il lavoro di messinscena si snoderà attraverso queste fasi fondamentali, senza mai perdere di vista la storia originale, anzi difendendola fino in fondo. La scenografia, dopo una prima parte in statica ( un interno del Palazzo Reale di Biancaneve), si trasforma nel luogo della scoperta e della crescita, in cui anfratti e meandri sembrano essere l’interiorità stessa della protagonista. Così, gli attori, vivi di una presenza corporea speciale e potente, hanno il compito arduo di “portare” allo spettatore tutta la forza dolce e determinata di Biancaneve, Principessa assoluta dei pensieri infantili e adolescenziali. E in effetti, attraverso passaggi simbolici ed episodi pieni di forza rappresentativa, i piccoli spettatori si identificano nell'eroina, ne fanno proprio il messaggio, imparano a riflettere su se stessi.

Lo spettacolo intende riflettere sull’infanzia, sul diritto di crescere e diventare adulti consapevoli, preparati, autonomi. Quali sono le strade possibili per diventare grandi? In questo spettacolo i nostri personaggi faranno i conti con l’abbandono, la paura, la scaltrezza, l’ingordigia, la fantasia. Il teatro, grazie al suo linguaggio fatto di immagini, simboli e musica, aiuta gli spettatori ad affrontare il viaggio , all’inizio mano nella mano, per poi proseguire consapevolmente  verso la libertà piena, anche da soli.



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